Prosegue la galleria musicale (tutto ebbe inizio con
parte I e
parte II). E più prosegue e più mi rendo conto di quante canzoni ho lasciato indietro. Ma ce ne faremo tutti una ragione.
"Mr Tambourine man", Bob Dylan. Non so, in fin dei conti è un po' sovrapponibile a
"Mrs Robinson", Simon&Garfunkel. Sono canzoni che non so assolutamente cosa dicano, capisco sì e no tre parole in croce, ma mi mettono di buon umore. Soprattutto la seconda; la prima è più sul malinconico andante e racchiude pure in sè il ricordo di un periodo di
ideali alla cogliona, leggero e svagato, ma
ogni cosa alla lunga mi molesta. Che poi non è nemmeno vero, ma adesso esagero e mi sto capendo solo io.
"Il sogno di Maria". Questa canzone è la Divina Commedia in musica. Così come Dante ha avuto in sè qualcosa di soprannaturale per scrivere quello che ha scritto, De Andrè lo ha avuto per scrivere questo brano (e tutto l'album per la verità...e una buona stella ce l'ha avuta in generale per quasi tutte le canzoni che ha scritto). Questa canzone è perfetta. La musica è espressiva quanto le parole e mi commuovo ogni volta che l'ascolto. E poi De Andrè ce lo siamo cantati tante volte io e il
coinquilino, ed il fatto che lo conoscesse è stato il primo aspetto che mi ha avvicinata a lui. E già che siamo in tema De Andrè,
"Amore che vieni amore che vai" è un altro pezzo immancabile, che mi strugge ogni volta. E che ho ascoltato qualcosa come cinquanta volte di questi tempi nove anni fa, e poi ho deciso. Potere della musica.
E per un amore che se ne va, uno che è arrivato e restato e resta. E a dire il vero associo qualcosa di così grande ad una canzonetta semplice e senza troppe pretese, che è
"Soli" di Adriano Celentano. Semplice, come quei due che chiudono il mondo fuori dalle loro mura domestiche,
la pelle come un vestito, che staccano il telefono e danno un calcio alla tv...
solo io solo tu. Ebbè.
Ultimo appuntamento, in questo
post.
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