Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

sabato 25 gennaio 2014

Promesse da marinaio

...avevo promesso un post a settimana nel nuovo anno ma non sono stata di parola.
E allora per una promessa da marinaio, un paio di trucchi da marinaio appresi durante un interessantissimo corso sulla cucina del pesce.
1) Il polpo che si taglia con un grissino
Non è un miraggio, un sogno proibito. Non arrendetevi ad un polpo con la consistenza di una suola da scarpe. Non atterritevi all'idea che dovrete spiattellarlo sul pavimento più e più volte per snervarlo. Vi basterà...una pentola a pressione. Dotatevi dunque di un bel polpo fresco. Lavatelo per bene, soprattutto tra le ventose e per precauzione dategli una ripassatina col batticarne. Ponetelo nella pentola a pressione con un bicchiere di vino e uno spicchio d'aglio. Nient'altro. Chiudete e fate cuocere 20 minuti dal fatidico fischio. Quando lo estrarrete sarà ridotto della metà del volume, ma sarà morbidissimo e anche facile da pelare.
2) Il dettaglio che ti manca: il fumetto
Ora ho il segreto. Mai più senza. Il fumetto, ovvero il brodo di pesce. Se il vostro obiettivo sono...chessò, spaghetti allo scoglio o risotto alla marinara, certo non vi mancheranno i gamberi (meglio del Mediterraneo). Se poi vorrete ad esempio farvi anche una frittura vi consiglio di non farvi mancare i moli, pescetti molto economici, super gustosi, facili da pulire. Ecco, non osate farvi pulire gamberi e moli (o altri pesci) in pescheria! Un po' di pazienza, serenità, fermezza e...puliteli voi. Conservate gelosamente carapaci, lische, teste, mettetele in acqua fredda con un paio di gambi di prezzemolo e trattatelo come un brodo normale. In pentola a pressione io l'ho lasciato 40 minuti. Dopodiché avrete estratto la linfa stessa del mare. Essenziale per un risotto di pesce, ma anche per qualsiasi altra tipologia di pasta, da "risottare" a dovere. Andate cauti con l'aggiunta di sale, perchè il fumetto è già molto saporito.
 
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martedì 21 gennaio 2014

Nutrie di tutto il mondo unitevi

Ai TG nazionali minimizzano, ma la bassa modenese è sott'acqua. Piove sul bagnato peraltro, anzi, sul terremotato.
E certo che minimizzano! La catastrofe non fa notizia se non ci scappa nemmeno un morto. Tutti noi stiamo incollati alla tv per la macabra conta dell'alluvione in Sardegna, mentre nemmeno ci ricordiamo in che anno sia stata l'ultima in Veneto, anch'essa pressoché ignorata dai media nazionali, come lamentarono i residenti.
Non fanno notizia il dissesto idrogeologico, il cambiamento dell'uso del suolo, il riscaldamento globale.
Va di moda la scienza dei record (è un killer più spietato il coccodrillo del Nilo, lo squalo bianco o il boa constrictor?), delle domande improbabili (4000 anni fa in Pakistan ci fu un'esplosione nucleare? n.d.r. domanda vera dalla puntata di Voyager del 20 gennaio), delle donna avventura e dei Bear Grylls.
In un paese di terremoti, vulcani, frane, alluvioni la geologia è insegnata poco e male, ignorata nelle pianificazioni territoriali, umiliata e offesa nel day after quando si  lamenta il non detto, il non previsto, il non fatto.
Si potrebbe parlare di corsi d'acqua deviati, alvei depredati, terreni naturali antropizzati, una natura torturata e piegata alla nostra necessità di spostarci più velocemente, mangiare di più, divertirci di più, cambiarci d'abito più spesso, costruire, ampliare, crescere. Ognuno il suo pezzetto, tutti in fila in una corsa fatta guardandosi solo la punta dei piedi, non un metro dietro di noi, non un metro davanti.
Ma di questo non si parla. Si parla di nutrie. Troppe. Dannose. Probabilmente. Ma intanto ricordiamoci che il biglietto intercontinentale dal Sud America glielo abbiamo pagato noi, per farci pellicce oggi di scarso successo (ma va? ci voleva una strategia commerciale! E diciamolo: le pellicce sono contestabili in sè, ma le pellicce di castorino, ovvero di nutria, fanno schifo). E poi per una volta ammettiamolo, con tutto quello che ci sarebbe da dire, da approfondire, da capire, a star qui a parlar di nutrie siamo ridicoli.   


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