Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

domenica 4 dicembre 2016

Cogito ergo post

Decido di scrivere questo post quando mancano poche ore alla fine della giornata referendaria e ancora non si parla di risultati.
http://guardforangels.altervista.org
Per parecchi mesi la mia principale fonte di informazione sul referendum costituzionale di oggi è stato Facebook. Infatti, da qualche tempo, insieme ai link sugli animali torturati e sulle ultime tendenze bio-vegan-crudiste-km0 e ai post dei mai una gioia, era tutto un io voto No, basta un Sì, la costituzione è NOstra. Da un lato, i politicanti baldanzosi, i fanatici dell' "io posto ad ogni costo", dall'altro, i disfattisti, quelli incarogniti di non avere capito una mazza, che si lagnano degli argomenti dominanti del pueblo e attendono speranzosi il prossimo simposio sulla fisica quantistica.
Tra gli uni e gli altri, i non votanti e i votanti silenziosi, così poco social; coloro che si ritengono fortunati se in tasca trovano gli spiccioli per il caffè, ma la verità, quella no, non l'hanno ancora trovata.
Costoro, si badi bene, un'opinione ce l'hanno, dimessa, umile, intessuta di dubbi. Veramente poco social.
La mia, affidata a queste righe, è la seguente. Gli intenti e i contenuti di questa riforma sono, a mio avviso, condivisibili, pertanto io ho votato SI'. E sono convinta che i detrattori sarebbero stati meno numerosi se a farsi portavoce delle ragioni del SI' non fossero stati un bulletto con lo smartphone e la sua madamigella in tacco 12. Certo, si poteva fare di più, ma evidentemente tra il dire e il fare c'è di mezzo la schizofrenia della compagine politica italiana, un elefante che in tanti anni non è riuscito a partorire il topo.
Il topo oggi è questa "riforma dimezzata", ma dire che non basta, che si poteva fare anche questo o quello, è un modo comodo per farsi bastare uno slogan, arrivederci e grazie.
Il topo, secondo alcuni, è uno scempio, perché "la Costituzione non si tocca". Umilmente penso che si possa amare, conoscere, rispettare la nostra Costituzione pur adattandola alla modernità. E chissá se tutti quelli che oggi accusano Benigni di essere un venduto conoscono anche solo le prime dieci parole della sacra Carta che difendono.
Il topo, secondo altri, è in realtà un mostro famelico che porterà a una "deriva autoritaria" delle "lobby dei poteri forti", riducendo sempre di piú la "sovranità popolare". Chapeau. Ammetto il mio limite verso il complottismo; non sono così astuta. Chiedo venia, sono quella che fino all'ultimo colpo di scena del film non sospetta dell'assassino.

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