Bastano un piccolo elettrodomestico che costa circa 15 euro e consuma pochi Watt -la yogurtiera, 1 litro di latte, 1 vasetto di yogurt bianco o una bustina di fermenti, per ottenere 7 vasetti di ottimo yogurt!
La yogurtiera che ho io è questa (Girmi).
Non vi scoraggiate se all’inizio (e a volte, inspiegabilmente anche dopo averci preso la mano) qualche esperimento fallisce: dispiace sprecare il cibo, questo sì, ma può valerne la pena, perché basteranno pochi tentativi per “tararsi” ed ottenere nella gran parte dei casi ottimi risultati!
Acquistando la yogurtiera troverete all’interno le istruzioni su come procedere, io aggiungo invece alcuni accorgimenti che forse non troverete, ma che vengono dall’esperienza (e che forse renderanno soddisfacenti anche i vostri primi tentativi!).
Io utilizzo solo yogurt intero e i risultati migliori li ho finora ottenuti con il latte a lunga conservazione Granarolo (non è per fare pubblicità: preciso che non ci guadagno proprio niente!). Alcuni tipi di latte proprio non vanno bene, compresi purtroppo quelli “crudi” venduti alla spina.
Come detto, per cominciare la catena occorre un vasetto di yogurt bianco o una bustina di fermenti. Io suggerisco la seconda opzione, perché non sempre i vasetti che si acquistano al supermercato contengono fermenti ancora vitali (deduzione: ingurgitiamo fermenti lattici belli che stecchiti, altrochè vivi!). Le bustine di fermenti liofilizzati si comprano in farmacia: chiedete fermenti per yogurt e nessuno vi guarderà strano. Dopo aver ottenuto i primi 7 vasetti, ne potrete utilizzare uno per continuare la catena di autoproduzione con ottimi risultati almeno per 5-6 volte.
Per ottenere lo yogurt, il latte mescolato ai fermenti si versa nei vasetti e si attacca l’elettrodomestico all’elettricità: il latte verrà quindi portato alla giusta temperatura, alla quale dovrà rimanere per il tempo necessario. Eccoci giunti ad un ingrediente fondamentale: il tempo. Gran parte del successo della vostra operazione dipenderà dal giusto dosaggio del tempo. Poco tempo infatti non è sufficiente per far raggiungere allo yogurt la giusta consistenza; troppo tempo tuttavia lo rende di consistenza “ricottosa” e troppo acido.
Il tempo di permanenza nella yogurtiera dipende a sua volta dalla temperatura esterna: d’estate potranno bastare 5 ore, d’inverno 7-8 ore (non 12! come è scritto su alcune yogurtiere). Il modo migliore per monitorare la buona riuscita dello yogurt è tarare i tempi in modo da poterne seguire l’evoluzione una volta trascorse le prime 6 ore in inverno, 4 ore in estate. Lo yogurt è pronto quando scuotendo leggermente la yogurtiera, il contenuto dei vasetti rimane fermo e/o inserendo in un vasetto un cucchiaino (o il dito!) ne esce ben velato.
Lo yogurt che si ottiene è acido al punto giusto, come deve essere uno yogurt naturale. Nulla vi vieta ovviamente di zuccherarlo o meglio ancora di dolcificarlo col miele (a quel punto schiaffateci pure un po' di noci/nocciole e sentirete che soddisfazione!) o con un cucchiaino di marmellata.
Con un po' di tempo in più, la yogurtiera vi consente di creare anche ottimi yogurt alla frutta (ci vuole circa mezz'ora in più: per tagliare a tocchetti, cuocere rapidamente la frutta con lo zucchero e lasciarla raffreddare). Nelle istruzioni incluse troverete le indicazioni precise.
Tutto perfetto, tranne che i miei tempi sono più lunghi, il latte granarolo nel mio caso, è l'unico che non diventa Yogurt. Ma è solo una questione di "mano" o forse di latitudine...
RispondiEliminaIl latte Granarolo intero? Strano...beh, non tutte le "mani" sono uguali e certo non tutte le latitudini;)
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