Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

venerdì 19 novembre 2010

Fazio, Saviano e il "prete vanitoso"

Come tanti altri, ho visto per intero la seconda puntata del programma di Fazio e Saviano, e devo dire che fra i molti spunti di riflessione che ha offerto ero rimasta particolarmente colpita dalla storia d'amore
e di morte di Piergiorgio Welby e della moglie, di quei funerali cattolici negati a lui e garantiti invece a tanti discutibili personaggi, dall'abbraccio ideale che don Gallo ha voluto dare a Mina Welby. Leggo su Repubblica che l'intervento di don Gallo da Fazio è stato "scomunicato" dall'Avvenire. Questo prete, indubbiamente sui generis e spesso sopra le righe, è stato indicato come un "prete vanitoso", che si sarebbe prestato alla demonizzazione dell' "unico bersaglio vero" del programma, cioè la Chiesa. 
Deve essermi sfuggito qualcosa.
Io credevo di avere sentito la storia di un uomo colto, brillante e pieno di vitalità, colpito da una malattia che non lascia appelli e che ti porta a morire un giorno dopo l'altro. Di un uomo a cui un giorno, quando era incapace di opporre resistenza, hanno deciso di strappare anche la morte, e che invece di "farsi morire" nel silenzio, ha voluto urlare il suo diritto alla morte in modo che tutti lo sentissero. E che poi è morto, con l'aiuto di un medico pietoso, che quella morte l'ha scongelata e le ha fatto fare quello che da tempo avrebbe voluto. Di una donna che con dolore è stata sempre vicina a quest'uomo. 
Io credevo di avere visto un uomo di chiesa che ha espresso la sua vicinanza per una vicenda umana greve e toccante. Al di là e al di sopra di qualsiasi polemica sui funerali cattolici non concessi. 
Io non ho visto antagonismo verso la Chiesa in questo prete, ma solo carità.
Qualcosa che raramente vedo e sento negli ecclesiastici e nelle tante persone che si dicono credenti. 
   


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