Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

venerdì 26 novembre 2010

Perchè sposerò Niccolò Ammaniti

Come al solito arrivo tardi sui libri, come sulle canzoni. Possiedo un cd di Roberto Vecchioni (e questo è solo il primo esempio che mi viene in mente) con alcune canzoni che non conosco ed è lì da anni, inascoltato, perchè quando mi affeziono a un cantante, alle sue canzoni, non ho mai voglia di ascoltarne di nuove; mi sembra di sottrarre tempo all'ascolto di quelle che già so e che amo. Coi libri è lo stesso. Ho adorato "Io non ho paura" e "Branchie", e alcuni racconti di "Fango"; ho sentito parlare Niccolò Ammaniti, l'ho sentito leggere un suo esilarante racconto inedito. Basta, non avevo bisogno di sapere altro per dire che mi piaceva tantissimo.

Sono quindi approdata a questo libro in ritardo di anni dalla sua pubblicazione e non posso che confermare la genialità di questo scrittore.
Non fate come me: leggetelo subito!

E’ una vicenda che si consuma in pochi mesi e si dipana in un flash back talmente fitto di eventi e di personaggi e di pensieri e di divagazioni esilaranti che quando si arriva alla fine ci si ritrova spiazzati dall’antefatto, che pure già si conosceva. Per buona parte del libro si leggono storie di personaggi che si sfiorano soltanto, e sono talmente ben costruite che lo si fa senza bisogno di farsi domande, e solo più avanti nella lettura si comprendono i legami, orditi in maniera esemplare. Si ride con questo libro, si ride soprattutto del personaggio simbolo e cioè Graziano Biglia, un forever young coi capelli lunghi ostinatamente biondi e ostilmente radi sulle tempie, un musicista giramondo che si vanta di essere stato insignito in quel di Riccione della prestigiosa coppa Trumbador. Ci si intenerisce di fronte alle vicende di un ragazzino timido costretto in una famiglia distante, padre alcolizzato, madre depressa, un contesto però raccontato con gli occhi di un dodicenne, che rende il quadro più leggero e al tempo stesso più amaro. Ci si appassiona ad una storia d’amore, avvicinandosi a cuor contento alla fine del romanzo, che promette proprio bene. Ma le promesse sono fatte per non essere mantenute.

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