Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

giovedì 3 marzo 2011

Il carnevale senza frappe non vale

Riemersa dalla tesi di dottorato, ritorno al mio amato blog con una ricetta immancabile in un giorno come questo. Oggi infatti ho trascorso un pomeriggio familiare, dunque fritto, dunque pieno di gaudio, insieme alla mia mamma, dedicato alla tradizionale preparazione delle frappe. Un dolce per cui non vado matta, ma che se è ben fatto è strepitoso. Quelle della mia mamma sono immancabilmente stre-pi-to-se. Garanzia della buona riuscita delle nostre frappe è stata la ricetta della celeberrima nonnona, che in fatto di fritti non era seconda a nessuno e che ha tramandato egregiamente i suoi geni anche a noi.
(perplessità antropologica per le tante case in cui non si frigge perchè fa puzza. Embè? ma mangia che ti passa!)
Ecco cosa occorre:
800 g di farina
200 g di fecola
100 g di burro
150 g di zucchero
3 uova intere e 2 tuorli
grappa
zucchero a velo come se piovesse
buon olio per friggere (arachidi)

Si mescolano farina, fecola e zucchero, si fa la classica fontana e vi si rompono dentro uova intere e tuorli. Si inizia ad impastare, volendo, inizialmente, con l'aiuto di una forchetta. Si aggiunge il burro, bello morbido o eventualmente anche fuso, intiepidito. A questo punto è obbligatorio passare all'uso delle mani. Voluttuosamente e senza timore di impiastricciarsi (che è il suo bello), si amalgama il tutto e si unisce la grappa. Ovviamente, q.b., il chè significa fino ad ottenere un impasto coeso, bello sodo ma non cementoso. Nel nostro caso oggi mi pare che si sia giunti almeno ad un bicchiere di grappa. Se l'impasto fosse ancora troppo duro e/o slegato e aveste timore di esagerare con la parte alcolica aggiungete acqua.
A questo punto preparatevi a: 1) stendere metri e metri di impasto (se non aveste, come noi non abbiamo, metri e metri di tavolo, ovviamente procedete con la stratificazione di tovaglie o burazzi); 2) rendere la cucina un po' un campo di battaglia, tra olio, pastelle e zucchero a velo; 3) ritrovarvi fritti nel corpo e nell'anima.
L'impasto delle frappe deve essere molto sottile, dunque vi conviene utilizzare la macchina tipo Imperia, ultimo buco, quindi sfoglia sottilissima.
Con la classica rotellina create delle belle forme a simil rettangoli, rombi, trapezi, rigorosamente irregolari! Scaldate l'olio e iniziate la frittura. Bastano pochi secondi da che inizierete ad immergere i pezzetti. Con l'ausilio di due forchette estraeteli e lasciateli scolare sulla carta assorbente. Non vi scompensate: risulteranno morbidi, ma si seccheranno ben presto. Prima che sia troppo tardi, ovvero finchè sono ancora belle calde, spolverizzate le vostre frappe con abbondante zucchero a velo.
Con queste dosi vi verranno frappe da giovedì a martedì grasso...dunque regolatevi!

English version:
This is a cake typically prepared in Italy at carnival time. It assumes many different names depending on the region or possibly on the city. In Modena they are usually called frappe, which means more or less "ribbons".
This is what you need to prepare plenty of frappe, but don't worry: they continue to be delicious for a long time...and probably they won't last for a long time!
800 g of flour
200 g of potato starch
100 g of butter
150 g of sugar
3 eggs and 2 yolks
some "grappa" or other spirit
a lot of icing sugar
a good-quality oil to fry

Mix together the flour, the potato starch and the sugar and form a sort of mountain with a hole at the top: put the eggs and the yolks into the hole. Start kneading and add the softened butter and finally the spirit: you should obtain a firm, homogenous mass.
Now you need meters and meters of very thin pastry, thus is better to use the proper machine. With a knife or something like that cut the thin pastry into stripes and/or diamonds and fry them into a very hot oil: they need few seconds. Take them out of the oil and put on a blotting paper. Don't worry: the shape of your cake must be irregular! Dust of abundant icing sugar...and buon appetito!

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