L'acuta disamina mi colpisce. Una voce levatasi dal fiero manipolo di manifestanti guidati da una delle sue amiche. Ultimamente una delle sue più fedeli amiche. Daniela Santanchè. Amiche con nasi lisci e aggettanti come piste da skateboard, senza l'onta di un punto nero giacché il sebo non attecchisce sui materiali sintetici.
Io, racchia e dunque di sinistra, coi miei punti neri, i peli superflui e la cellulite, ricordo questa stessa amica che nel 2008 pregava le donne italiane, con e senza baffi, di non sprecare il loro voto per un uomo che le vedeva orizzontali e mai verticali. Probabilmente la signora ha poi optato per essere obliqua, pronta ad assumere alla bisogna l'angolazione più conveniente.
Domani (domenica 13 febbraio) in tante città italiane (e non solo!) si terrà una mobilitazione voluta dalle donne (racchie) per le donne e non contro le donne. Negli intenti di chi l'ha organizzata c'è quello di mostrare il volto delle donne che studiano, lavorano, amministrano, decidono, realizzano, dirigono, soffrono, gioiscono, collaborano, contribuiscono alla formazione delle nuove generazioni. Le donne comuni, ormai diventate sempre più, paradossalmente, fuori dal comune rispetto all'immagine che se ne sta offrendo ultimamente sui media (n.d.A. nell'ultimo secolo).
"L'origine del mondo" (G. Courbet) |
Alcune buone ragioni per recarsi, racchie, contente e verticali, alla manifestazione di domani.
Perchè una donna può raggiungere nella cultura, nella scienza, nell'efficienza amministrativa e dirigenziale lo stesso livello di un uomo, solo che per conquistare le stesse posizioni e ottenere gli stessi riconoscimenti spesso deve faticare tre volte tanto.
Perchè tuttavia queste donne esistono, ed esistono donne che semplicemente lavorano, e curano la casa e la spesa e i figli e gli anziani e preparano valigie e ricordano scadenze e pagano bollette e si fanno i chilometri e sostengono e rassicurano e incoraggiano.
Perchè bambine e ragazze, così come bambini e ragazzi, sappiano che le donne non sono solo la finta rappresentazione del reale delle fanciulle poppute e truccate del Grande Fratello, che le ambizioni possono essere altre rispetto alle ospitate pomeridiane da Barbara D'Urso.
Perchè non ho mica capito come mai, a fronte di tanti uomini pubblici di dubbia avvenenza, per le donne sfoggiare una mediocrità estetica sia un lusso e una sfida continua contro quegli stessi uomini, di dubbia intelligenza, che poi ti dicono che sei più bella che intelligente.
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