Questo finesettimana ho intercettato due occasioni di intrattenimento che suggerisco, e che peraltro non mi hanno fatto pesare il mio primo weekend di teledipendente in fase di disintossicazione.
Sabato sera lo Schiaccianoci di non mi prendo nemmeno la pena di tentare di scrivere quel nome ma tanto avete capito di chi parlo, messo in scena dalla compagnia nazionale croata al teatro comunale di Modena. Purtroppo l'ultimo giorno era oggi, ma il concetto è: il balletto classico è qualcosa di sublime!!!! Non è che il mondo sentisse l'esigenza che lo scoprissi io, ma ci tenevo a confermare questa affermazione. E ci tenevo a suggerire il teatro come concetto. Al ginnasio avevo una beluina professoressa di latino e greco che il teatro ce lo imponeva: edipi re, otelli, enrichi ottavi, locandiere, arlecchini servitori di due padroni, zii vanja, ben poco è sfuggito alla mia tabella di marcia di liceale vessata. Ricordo accoccolamenti in grosse sciarpe che accoglievano i miei sonni in platea e addirittura accampamenti sui pavimenti dei palchi per sopravvivere a Re Lear. Ci ho impiegato 15 anni a riprendermi. Adesso, superata la soglia dei 30 anni e galoppando verso quella dei 31, ho deciso di mettere da parte il passato e dare al teatro una seconda possibilità. Non è un passatempo economico, ad eccezione che per i fortunati ultrasessantenni che irridono noi squattrinati dalle loro comode platee: con 20 euro ci si accaparra una postazione qualitativamente scricchiolante, ma già solo con quella ero a bocca aperta, figurarsi se fossi riuscita a vedere il balletto per intero! Quella gente vola letteralmente, inspiegabilmente, eppure dalla mia postazione a ridosso del palco li vedevo dietro le quinte intenti a fare cose umanissime come bere e massaggiarsi i polpacci. E che dire delle musiche poi? Visto che non ne capisco niente non dico niente, mi limito soltanto a dire che storia! Ah, la vicenda raccontata nello Schiaccianoci è talmente assurda che dubito fortemente della lucidità di chi l'ha scritta. Ma già ti pare che sia un regalo di cui essere così tanto fieri uno schiaccianoci?? Bah. Comunque questo non è il punto. Il punto è viva il teatro!
Seconda scoperta, questa al cinema (oh, ma quanto costa??!!! 8 EURO E 50 MA DICO STIAMO SCHERZANDOOOOOOO). Rapunzel. Il nome è abbastanza fastidioso, ok, ma la trama è molto avvincente. Ci si commuove....beh....no, si versa proprio qualche lacrimuccia. Si ride, si sogna. Unico neo, forse, troppe inutili canzoncine, come in molti film d'animazione degli ultimi anni mi pare. Lei, Rapunzel, è un'eroina adorabile, forte, romantica, sognatrice, determinata, generosa. Lui è praticamente un'icona sexy formato famiglia. Tanti personaggi divertenti, alcuni molto inquietanti. Non so se sia adatto ai bambini, sicuramente non al di sotto dei 6-7 anni. Ipotizzo che il bambino ululante che c'era al cinema stasera (3 anni al massimo) fosse d'accordo con me.
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