Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

sabato 11 dicembre 2010

Cancun can (?)

Non so quanto se ne sia parlato nei telegiornali negli ultimi giorni, ma seguo attraverso la testimonianza in presa diretta dell'amico Luca Lombroso la conferenza Onu sul clima che si svolge a Cancun in Messico e trovo conferma oggi del fatto che si sia conclusa con successo. E' stato infatti trovato un accordo, sottoscritto da tutti gli stati ad eccezione della Bolivia, per tagliare le emissioni dei gas serra del 25-40% entro il 2020 rispetto ai valori del 1990. Quale siano tuttavia, nazione per nazione, i valori fissati e le modalità per raggiungerli non è stato determinato, e si è rimandato al prossimo anno la definizione di criteri precisi e inderogabili.
Praticamente, sono ormai tutti concordi sul fatto che il problema ci sia e che occorra fare qualcosa, ma ho l'impressione che non si sappia ancora bene come e ho l'impressione che non si sappia perchè non si sa nemmeno se si può ancora fare qualcosa per arrestare il surriscaldamento e le conseguenze che esso provocherà.
La matematica non sarà mai il mio mestiere, e quindi lascio a persone più logiche di me la valutazione delle cifre; mi limito pertanto ad alcune personali considerazioni sull'argomento. La temperatura è aumentata molto velocemente e su scala globale nell'ultimo secolo. Si ritiene che il motivo di un innalzamento tanto repentino risieda nel sempre maggiore ricorso ai combustibili fossili (soprattutto petrolio), diventati oramai indispensabili per spostarsi, riscaldarsi, lavorare, viaggiare, mangiare, costruire, in definitiva per vivere. Le fonti alternative, cosiddette rinnovabili, pur avendo teoricamente enormi potenziali, immagino che siano ancora troppo costose dal momento che, almeno in Italia (dove pure c'è un gravissimo deficit di lungimiranza), sono ristrette a poche nicchie. D'altra parte la popolazione mondiale è in continuo aumento...e più persone = più consumi = più petrolio bruciato = più gas serra = più surriscaldamento (e tra l'altro = meno petrolio = prezzi più alti). A me questo sembra un sillogismo pressoché inattaccabile.

Bene, volendo contrastare il surriscaldamento occorre andare a ritroso e tagliare le emissioni di gas serra, che è poi quello che si propongono le nazioni unite. Come si tagliano? Meno petrolio bruciato, certo, l'economia verde, le fonti rinnovabili. Ma ho idea che fino a che non raschieremo letteralmente il fondo del barile, ben pochi (e tra quei pochi scommetto che non ci saremo noi italiani) accetteranno di sobbarcarsi investimenti maggiori. Ma andiamo ancora a ritroso, meno consumi. Per ridurre i consumi, mi pare, esistono due strade, meno popolazione, ma sarebbe piuttosto difficoltoso, oltreché giustamente impopolare, imporre un contenimento globale delle nascite, oppure cambiare radicalmente lo stile di vita che in 50 anni ha fatto degli abitanti dei cosiddetti paesi industrializzati delle cellule impazzite che stanno diffondendo una metastasi ormai insanabile in tutto il Pianeta. 
Spesa settimanale di una famiglia britannica
Nessun politico mai ne parla, e ne comprendo le ragioni di opportunità diplomatica, ma io credo che la chiave di qualsiasi seria battaglia contro il surriscaldamento, e tutte le problematiche che ad esso sono concatenate, e cioè l'esaurimento delle risorse, il deterioramento del Pianeta, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, debba necessariamente passare attraverso una riduzione dei consumi. Questo maledetto PIL, su cui tutte le forze politiche concordano che debba aumentare aumentare aumentare, oddio è calato di mezzo punto, oddio la crisi...deve calare, o almeno dovrebbe se si vuole perseguire una soluzione realistica.
Spesa settimanale di una famiglia del Mali
Il periodo natalizio da questo punto di vista è illuminante. File, code, calche, spintoni, corsa alla bulimia consumistica sono all'ordine del giorno. Nella mia città hanno da poco aperto due nuovi grandi centri commerciali, che sono costantemente presi d'assalto, come se tutti quanti ci fossimo resi conto solo ora che ci occorre assolutamente l'ultimo modello di scarpe da ginnastica o la tuta da sci.
Corale alla fine del viaggio, la nave che affonda e noi che ce ne stiamo ad ascoltare l'orchestra che suona. Ma la nave intanto affonda.
   

2 commenti:

  1. altro spunto interessante per la conferenza del clima a cancun
    http://www.beppegrillo.it/2010/12/cancun_il_clima/index.html

    sarei interessanta a un vostro commento, se avete tempo di rispondere

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  2. Accolgo volentieri il tuo invito: ecco il mio commento (post di Giulia S. delle 14.11).

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