Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

domenica 31 luglio 2011

Siamo alla frutta...sciroppata

Estate, andiamo, è tempo di conserve. Il sole in barattolo della conserva di pomodoro forse non è cosa da tutti perchè occorrono attrezzatura e spazio. A tal proposito il mio ricordo vola però alla mia nonna, strenua interprete del se lo vuoi con forza non è un sogno, che portava avanti la tradizione della passata di pomodoro fatta in casa anche quando la "casa" in questione non era più il casolare di campagna ma un miniappartamento senza balcone.
Alla portata di ogni microcosmo moderno è invece la frutta in barattolo! Domanda imperante: perchè?
1) Perchè riduciamo la quantità di rifiuti. I barattoli di vetro infatti, ben lavati ed asciugati (e non sbeccati!), saranno sempre gli stessi ogni anno e questo eviterà da parte nostra l'acquisto e successivo conferimento nei rifiuti di contenitori in vetro o monoporzioni in alluminio o plastica.
2) Perchè nelle nostre conserve non serviranno conservanti, addensanti, coloranti, edulcolanti, niente di niente: pochi, semplici, controllati ingredienti e la garanzia di un prodotto buono e sano (ovviamente scegliendo materie prime di buona qualità), ma non per questo meno piacevole alla vista.
3) Perchè risparmieremo soldi, soprattutto se abbiamo la fortuna di conoscere qualcuno che ci faccia dono della sua frutta che altrimenti non utilizzerebbe.
4) Perchè impareremo a realizzare un bene (che può diventare anche un regalo originale), quando il mercato ci vuole soltanto compulsivi compratori di merci.
Personalmente i prodotti che utilizzo di più e che mi piace realizzare sono: ciliegie sotto spirito, amarene e mirtilli sciroppati, marmellate di prugna (un jolly, perfetta per le crostate), albicocca (sono ghiotta di torta Sacher) e pere (ottima coi formaggi).
Dedico questo post alle amarene sciroppate, retaggio -manco a dirlo- della mia infanzia con la nonna, che le preparava per farcire torte e impreziosire lo yogurt a colazione oppure creme e gelati.
Occorrono: amarene sane, pulite e asciutte (meglio pulirle delicatamente con uno strofinaccio che in acqua), zucchero. Ovviamente barattoli di vetro e tappi (questi ultimi sempre nuovi!).
Denocciolate le amarene. Potrete eventualmente conservare in noccioli per il maraschino...Premetele a strati nei barattoli, alternando ad esse strati di zucchero. Suggerisco di attendere qualche ora a tappare il barattolo una volta riempito perchè le amarene tenderanno a "risalire" nello zucchero che si sarà sciolto nella loro acqua lasciando circa un centimentro di vuoto sul fondo. Potrete quindi procedere a pigiare un ulteriore strato di amarene. A questo punto tappate per bene.
E veniamo alla parte forse più importante: la sterilizzazione. Passaggio fondamentale affinchè la vostra frutta si conservi per lunghi periodi (mesi o addirittura anni) senza il pericolo che sviluppi muffe o peggio il temuto botulino. Un falso dogma da sfatare a riguardo: coi barattoli moderni attuali non è vero che sia necessario sistemare stracci tra un barattolo e l'altro e sul fondo della pentola di bollitura! I barattoli non si rompono, a meno che non siano sbeccati.
Basterà quindi un pentolone abbastanza grande in cui sistemerete i vostri barattoli coprendoli d'acqua in modo che essa li sovrasti di 4-5 cm. Accendete il fuoco, attendete il bollore e lasciate il fuoco acceso per 20-25 minuti. Dopodichè spegnete e lasciate raffreddare il tutto (ci vorranno parecchie ore). Se tutto è proceduto bene noterete che i tappi saranno leggermente curvati verso l'interno del barattolo (magia del sottovuoto!) e quando li aprirete sentirete un netto click.
Se non doveste sentirlo, se notaste delle "bollicine" in superficie o addirittura delle muffe....beh, a malincuore ma senza indugi: buttate il tutto! Ma tale evenienza è assai rara se si procede con attenzione.

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