Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

domenica 26 giugno 2011

Le sette sorelle, là dove Eolo regna

Chiedo venia per il prolungato silenzio bloggesco ma posso avanzare un legittimo impedimento (benchè mi siano giunte funeste voci che sia stato abrogato): ero in trasferta a Lipari.
Ho messo piede per la prima volta alle isole Eolie (e più precisamente a Vulcano) qualche anno fa e ne avevo conservato un lusinghiero ricordo. Della serie, quando il presente è in grado di stupire il passato: torno oggi con un vero e proprio innamoramento per Lipari e Stromboli (su cui ho fatto una gitarella di una giornata), con tanto di "quando andrò in pensione mi trasferirò qui" d'ordinanza.
La spiaggia della Papisca (copyright signora Aquilone)



Risata fuori campo alla parola "pensione".
Le isole Eolie sono sette proprio come i sette nani, ma non è al nano Eolo che devono il loro nome (approfondimenti più intelligenti sulle etimologie di queste località li trovate qui). Geologicamente sono sbucate l'altro ieri: la prima a far capolino fu Filicudi, circa 600 mila anni fa. Come ben si sa sono isole vulcaniche, sbucate quindi perchè là sotto, nel blu profondo, ci sono due placche litosferiche (alias pezzi di crosta terrestre) in collisione. Questa flippa per dire: 1) niente spiagge bianche; 2) rara sabbia finissima e comunque sempre nera; 3) morfologia impervia; 4) terreno fertile e dunque vegetazione spesso sorpendentemente rigogliosa; 5) due vulcani attivi (Vulcano e Stromboli), elevato rischio sismico, possibilità di tsunami. Ma infondo qualcuno disse che si sta come d'autunno sugli alberi le foglie e, cavoli, quanto aveva ragione! Perciò, fatalismo nello zaino e via andare.
Lipari è una meta che consiglio a chi non cerca solo mare, ma vuol nutrirsi anche di storia e scorci di paesaggi, magari catturati durante un'escursione a piedi (ma anche comodamente in scooter). Non solo mare, ma pur sempre anche mare, e dunque un accesso (più o meno) comodo per bagni di sole e nuotatine serene.
Dunque, spiagge raggiungibili a piedi: poche, ovvero cinque in tutta l'isola. Di queste tre sono comode, la migliore è la spiagga di Canneto, fatta di ciotoli e incastonata in una suggestiva baia. Si raggiunge dal grazioso lungomare dell'omonimo paesino: segnalo che qui è presente un campeggio ben alberato. Di fatto questo è l'unico punto di Lipari dove potete permettervi di non possedere un mezzo di trasporto (e se ogni tanto volete cambiare spiaggia esiste un servizio bus).
Le altre due prevedono gambe in spalla, ma meritano questo sforzo. La spiaggia della Papisca è quanto più si avvicina al concetto di "spiagge bianche", un mitologico nome che ritorna in molte recensioni di Lipari e che non deve però ingannare: le spiagge bianche non esistono. Esiste però un tratto di costa (quello nord-est) dominato dalle vecchie cave di pomice, i cui sedimenti rendono azzurro-tropici i fondali da un certo punto in poi, ma non le spiagge, in cui i ciotoli bianchi di pomice si mescolano con quelli più scuri. Sospetto che con la barca si possano raggiungere calette meravigliose in questa zona. Purtroppo la spiaggia della Papisca è in parte attrezzata, ma in questo periodo i turisti erano comunque assai pochi (e quasi tutti stranieri). Valle Muria è l'altra spiaggia gambe in spalla, questa sulla costa ovest, ideale quindi per oziarvi fino a tarda ora. E' incontaminata, in parte fatta di scogli, comunque piuttosto comodi da usare come "lettini".
Fiori e piante non mancano (copyright signora Aquilone)
Il mare è limpidissimo ovunque, soprattutto con le luci del mattino. E snadrazzare guardandosi intorno, tra il cielo azzurro di un vero azzurro, le rocce color ocra (ceneri vulcaniche) e il verde lussureggiante, è un vero toccasana. Già, il verde: non immaginavo tanta ricchezza di piante e fiori variopinti!
Il paese di Lipari, dove è situato il porto, è composto di viuzze caratteristiche ed un corso principale; è molto bello, soprattutto per la presenza della rocca, l'antica acropoli dove si trovano gli scavi archeologici, la cattedrale con annesso chiostro normanno, il museo archeologico e vulcanologico. Suggerisco caldamente una visita a tutta quest'area (ok, la sezione vulcanologica è un guazzabuglio nozionistico ma è inclusa nel prezzo del museo archeologico, 6 euro).
Consiglio però di cercarvi una sistemazione un po' fuori dal centro, nella zona collinare; meno costosa, più fresca, ancor più suggestiva. Io ero nei pressi di Pianoconte, in una tavernetta molto comoda e pulita, con tanto di "terrazzo" con una vista strepitosa. Serve sicuramente un mezzo (ideale lo scooter: noleggio per 8 giorni 130 euro), ma quello è comunque quasi indispensabile. Un'occhiata ai prezzi. Costo totale della vacanza in giugno (9 notti): treno Modena-Milazzo e ritorno, aliscafi vari (compresa gita a Stromboli), casa, scooter, cibarie, extra, circa 900 euro in due.   
Il chiostro normanno (copyright signora Aquilone)
Gli isolani sono molto disponibili e cordiali. Tentano di venderti di tutto: stanze, scooter, gite in barca, pezzi di ossidiana (non comprateli: ne troverete gratis nella zona delle cave di pomice), conchiglie finte, etc...ma poi incontri lunga una mulattiera sperduta una signora che raccoglie pomodori e che te ne regala 2 chili dicendo "quanto mi deve? non lo dica neanche per scherzo". Lascio che sia lei a concludere questo mio piccolo prontuario liparota, che vuole essere prima di tutto un ringraziamento ed un omaggio ad un meraviglioso lembo di Italia.

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