Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

martedì 31 maggio 2011

Carneade val bene una fava

Da troppo tempo campeggia sulla prima pagina del mio blog il faccione di Carneade...Ho poco tempo per rimediare e benchè ghiotti argomenti socio-politici abbiano attraversato le ultime ore in Italia, scelgo un modo più semplice per togliere il suddetto personaggio dal gradino più alto del podio, che sarà ora onorevolmente ceduto ad un tesoro verde di questa stagione: le fave!
Per chi come me non sapesse nemmeno che aspetto avessero, ebbene le fave sono legumi, di per sè simili a fagioli verdi un po' appiattiti, raggruppati in baccelli anch'essi verdi. Come si fa con piselli e fagioli -il cui baccello non è costituito dalla lattina in cui siamo ormai abituati a vederli- le fave si sgranano. Ah, dal momento che non sapevo a cosa stessi andando incontro nell'ordinare le misteriose fave, ne ho prudenzialmente ordinato un etto, che corrisponde -sappiatelo- a tre baccelli, corrispondenti a circa 15 fave...
Come le ho cucinate. Ci ho fatto un appetitoso condimento per pasta.
Ho preso una cipolla rossa e l'ho tritata finemente e appassita in poco olio d'oliva. Ho aggiunto pochi cubetti di pancetta (ma sì....giusto per dare un tono più convinto alla ricetta) e li ho fatti rosolare. Ho quindi aggiunto le mie 15 preziose fave e ho coperto il tutto con poca acqua calda, in cui ho sbriciolato un dado vegetale, allungandolo quando necessario, affinchè il tutto rimanesse sul liquido andante.
Dopo circa 15 minuti ho aggiunto la pasta (secondo me quella corta è più adatta: io ho usato delle pipette rigate...ma solo a me fave e pipette suona male?! beh, comunque, ottimo risultato!).
Non so se abbiate mai sperimentato la cottura della pasta a risotto, ovvero ammollata nel saporito sugo che la ammanterà e non in un'anonima acqua salata. Provare per credere. La pasta ci mette un po' di più a cuocere, ma si sporcano meno pentole (solo la padella del sugo) e il gusto ci guadagna. Buttate la pasta nel vostro sughetto curandovi di lasciarlo acquoso e aggiustandolo di sale e coprite con un coperchio. Controllate il tasso di umidità e mescolate, di tanto in tanto. Il vostro primo piatto è perfetto quando la pasta è cotta a puntino e il sugo è fluido e non liquido!
Tornando a fave e pipette, ecco, attendete il tempo necessario per la cottura della pasta, che servirà anche alle fave per essere morbide al punto giusto. Una grattatina di pepe per rifinire.

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