Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

giovedì 21 giugno 2012

Quelli che ci vuol altro che Scipione...

In questi giorni sull'Italia imperversa Scipione l'Africano, l'anticiclone che ha portato con sè temperature degne di un pieno luglio nel Sahara.
Ed ecco che il gran caldo -dopo il gran freddo, la gran neve, la gran pioggia e quest'anno pure il gran terremoto- ritorna protagonista del più e del meno delle nostre chiacchiere.
Io che ho la fortuna di poter guardare Scipione da un oblò, e cioè da casa mia con le pale da soffitto a manetta, ho pensato bene di salutare il suo transito sull'Italia attaccando il forno a 200°C, tanto per gradire.
E dunque, visto che nel mio oblò io non mi annoio per niente, oggi ho inventato una panosità rustica e profumata, tutta da provare (magari, per soggetti meno squilibrati di me, in un'altra stagione): la focaccia rustica di peperoni e farina gialla.
Procuratevi:
150 g di farina gialla (di mais)
200 g di farina 00
una bella tazza d'acqua tiepida in cui sciogliere un cubetto di lievito di birra e 2 cucchiaini di zucchero
1 cucchiaino di sale
mezzo peperone rosso
una manciata di semi di zucca (facoltativi)

Tagliate il peperone a striscioline sottili lunghe 2-3 cm. Rosolatelo con un chucchiaio di olio, salate e volendo aggiungete 2 gocce di tabasco. Bastano 5 minuti, giusto per ammorbidirlo un po': spegnete e lasciate intiepidire.
Intanto unite le farine e miscelatele in una ciotola, fate la fontana e cospargete il sale tutt'intorno. Impastate aggiungengo a poco a poco l'acqua lievitosa e zuccherosa, dapprima aiutandovi con una forchetta, poi trasferendo il malloppo su una spianatoia (o un foglio di carta da forno) e usando le mani.
Rendete il malloppo omogeneo ed elastico, trasferitegli la vostra "energia di attivazione" lavorandolo generosamente. A questo punto includete nell'impasto la metà circa dei peperoni: può sembrare complesso, ma se procedete un po' alla volta ne verrete a capo.
Formate una palla, fatele una croce sopra (non ho la più pallida idea del perchè lo si faccia, ma per gli impasti lievitati è tradizione e io non sarò certo così impudente da sottrarmici), coprite e fate lievitare. Se Scipione è tra voi certo non dovrete impazzire a trovare un luogo caldo, altrimenti cercatelo.
Dopo circa un'ora (anche meno in tempi di anticiclone), riprendete contatto con l'impasto, lavoratelo un poco, appiattitela con le mani sulla teglia del forno (ricoperta di carta da forno) e lasciatelo riposare ancora una mezz'ora. Considerate che con queste dosi otterrete una focaccia di circa 25-30 cm di diametro spessa 2-3 cm.
Dopodichè, cospargete con una spolverata di farina gialla e con le dita praticate dei piccoli incavi sulla superficie della focaccia, dove porrete i rimanenti peperoni e -volendo- i semi di zucca.
Infornate in forno già caldo a 200°C per circa 20 minuti.
A cottura ultimata lasciatelo intiepidire e gustatelo! E' un ottimo accompagnamento, ad esempio, con qualche fetta di pancetta.
Per te, caro Scipione.

PS: essendo in questo momento assente l'amorevole amato coinquilino umano sono priva di degni strumenti fotografici per immortalare la focaccia...rimedierò prima possibile!

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