Serata a casa, sola, amato coinquilino ad un concerto di
metallari sessantenni a Milano. Cazzeggiamenti vari. Mezzanotte, è tempo di una
doccia. Spengo la luce della sala, rumore di lampadina fulminata, buio totale.
Beh, poco male. In casa c’è la valvola, sarà partito il
salvavita.
Rimedio una torcia che sta tirando gli ultimi ed emette tanta luce
quanta potrei farne io se mi impegnassi a brillare di luce mia propria. Valvola
ok. Luce niente.
Occcazzo. E’ saltato
il contatore nel seminterrato che porta ai garage. Praticamente un set che
delizierebbe Dario Argento. Di notte, da sola, ma sei fuori? Amen. Resto senza luce e vado a nanna.
Riferisco il mio caso umano al coinquilino via sms e mi
butto sul letto.
Nel tragitto sala-cucina-bagno-camera “accendo” tutte le
luci: oh, non ne sbaglio una e per la mancata reazione di ognuna…ops…ci rimango
male.
Aaaaaaaaa…beh, ci dormo sopra. Peccato che il
letto…ops…senza il beneficio delle pale da soffitto è piuttosto un sudario. Ok,
vado a bere un bel bicchiere di acqua fresca. Tra l’altro -IDEA!- con la luce del frigo mi illumino un po’ la cucina, ma…ops…cretina, è saltato anche il frigo!
Solo in quel momento mi prefiguro atterrita uno scenario di
bistecche ammuffite, sedani appassiti, formaggi asfittici, laghi di burro. A
questo punto è chiaro: non posso dormirci sopra, devo scendere sul set di Dario
Argento.
Chiamo un’amica, quella che a quest’ora sicuramente non
dorme, quella che abita poco distante e che correrà in mio soccorso senza se e senza ma. Il seguito di
Suspiria lo gireremo insieme.
Lei arriva. Scendiamo sfuggendo a frotte di maniaci
assassini che mi prefiguravo annidati ovunque. La valvola è a posto. Facciamo
vari tentativi, ma il mio black out non trova spiegazioni. La mia provvida
gentildonna mi suggerisce allora di ricorrere a cerini e candele in attesa che
il mio impavido cavaliere corra in soccorso della sua donzella (nel frattempo
ero stata informata che il concerto era finito).
Congedo l’amica e mi metto a leggere a lume di candela: è
questione di mezz’ora e lui arriverà.
Ore 1 a.m.. Messaggio: causa
lavori in corso sulla tangenziale di Milano siamo entrati adesso in autostrada.
Lavori in corso??? All’una??? ADESSO IN AUTOSTRADA???
Sconsolata decido allora di evacuare le mie cibarie
deperibili e di portarle in salvo nel frigo dei miei genitori (attualmente in
vacanza).
Ore 2 a.m.. Il cellulare squilla nel momento esatto in cui
tra una bistecca, una caciotta, la borsa, le chiavi, sto aprendo casa dei miei.
Lui mi domanda la rava e la fava. Fra poco partiamo. Fra poco partiamo??? Partiamo da quale luogo in cui tu adesso
sei FERMO??? Ci siamo fermati in autogrill a prendere un caffè. L’immagine del
caffè e della paglia a ritmo bradipo mi si configura nelle mente.
Ore 3 a.m..Approfitto della batteria del pc (dopo aver
constatato che…ops…è inutile che lo attacchi alla presa e che il modem non va) per scrivere un post che
attenderà l’alba del giorno dopo per essere pubblicato.
Questa vicenda mi ha palesato alcune grandi verità: 1) la
corrente elettrica è molto utile; 2) l’amicizia femminile è molto utile; 3) i
maschi sono altamente inutili.
PS: il coinquilino è tornato alle 4 passate (ahi Milano, così vicina così lontana) e in secondi netti 1.5 ha risolto il problema. La valvola esaminata nel seminterrato era quella sbagliata.
4) i maschi hanno talvolta una qualche utilità.
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