Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

lunedì 16 gennaio 2012

Guarda i muscoli del capitano

Batti le mani anche tu! O se proprio non vuoi condividere l'euforia collettiva per l'ultima furbata, girati dall'altra parte, zitto e mosca. E' criminale? E' rischioso? E' illogico? Certo. Ma è più comodo, è più spassoso, è più economico.
Accidenti! Qualcosa è andato storto: una svista, un errore, una fatalità, così facile da prevedere come da ignorare, prima che accada, ed ecco la tragedia.
Alza le mani al cielo, palmi ben aperti, gomiti piegati a 90 gradi. Scuoti la testa: tu non c'entri nulla. Dispiega poi l'indice della mano destra, punta il dito: è stato lui, tu non ne sapevi nulla. Non hai neanche mai battuto le mani. Anzi, lo hai sempre detto tu che era criminale, era rischioso, era illogico.
Benvenuto, ti sei appena iscritto allo sport nazionale: la profezia post eventum, lo scaricabarile, il giochino del faccio finta di niente fino a che non ci scappa il morto.
Rischioso, criminale, illogico costruire palazzi di cartapesta in una zona sismica. Ma costa meno, chi se ne accorge, chi se ne frega. Furbo chi risparmia e si arricchisce. Fino a che la scossetta arriva, tutto crolla e a quel punto non resta che dire che si sarebbe dovuto far meglio.
Navi da crociera come paesi galleggianti, enormi iceberg di ferro e gasolio che fanno la gimcana tra gli scogli per salutare un'isola o i canali di Venezia, per accontentare chi vuole vedere più da vicino, chi vuole mandare un saluto o battere le mani. Certo non serve la patente nautica per intuirne i rischi, non serve una laurea in biologia per comprendere quanto sia inquinante e dannoso per gli ecosistemi. Eppure la follia continua, zitto e mosca. Applausi scroscianti per il capitano, che fa volteggiare il bestione come fosse una ballerina sulle punte. Ma in un attimo, un inghippo, il solito imprevisto prevedibile. E l'eroe del volteggio diventa il più orribile dei mostri; nessuno lo conosceva, nessuno lo incoraggiava, nessuno lo applaudiva. Cortei, indignazione, non succederà mai più. Peccato sia dovuto accadere una volta di troppo prima di tanta risolutezza.
Una leggerezza che nessuno gli perdonerà, una sbruffonata che forse lui e tanti altri avevano già fatto decine di volte; un codardo, a quanto si apprende, che in preda al panico cerca solo di mettersi in salvo come un uomo qualsiasi avrebbe fatto, ma come non dovrebbe mai fare il capitano di una nave. Pagherà ed è giusto, ma non posso fare a meno di pensarlo come un furbetto fra i tanti, come il guappo fra i tanti che corre su un'auto potente e finisce per investire un bambino. Che spesso in Italia diventa alieno ed ingiustificabile solo quando lo beccano.



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