Ecco un'idea per concludere degnamente un fiero pasto con un dessert che non appesantisce e anzi "depura" (o meglio, per onestà, regala questa soave illusione). Ho trovato la ricetta in un bel libro intitolato Il club delle cuoche.
Vi occorreranno pochi semplici ingredienti; la ricetta è peraltro facile da ricordare e molto semplice da eseguire.
1 l di acqua
4 limoni biologici non trattati
4 etti di zucchero
4 uova
60 g di maizena o fecola
1 pizzico di pazienza in fase mescolatoria
Grattate la parte gialla della scorza dei limoni. Suggerimento per chi come me ha un rapporto difficile con la grattugia: rivestitela con un pezzo di carta da forno , in questo modo eviterete che l'80% della vostra fatica finisca tra i dentelli dell'odiato marchingegno. Spremete i limoni.
Mettete in una pentola lo zucchero e le uova intere, amalgamate quel tanto che basta e aggiungete il succo dei limoni. Sciogliete la maizena/fecola nell'acqua fredda (RIGOROSAMENTE! In acqua calda si scioglie con più difficoltà e spesso nella preparazione resta quel nauseamondo sentore di amido), versate il tutto nella pentola insieme alle scorze dei limoni.
Ecco, è il vostro momento: fuoco basso, cucchiaio (ideali quelli in silicone), pazienza. Ci vorrà il suo tempo: 20 minuti all'incirca, in cui dovrete mescolare con delicatezza "pescando" anche sul fondo della pentola per evitare che il composto si attacchi. Ma io credo che 20 minuti di silenzio, in cui fissare il giallo intenso della crema, mescolare ritmicamente e lasciar galoppare il cervello su quei pensieri che di norma si lasciano nel retrobottega, presi come siamo dalla frenesia quotidiana...beh, io credo siano un privilegio di cui andar riconoscenti. E poi il momento arriva: magia, sembra impossibile, ma la crema si addensa, il cucchiaio si vela, qualche bollicina in superficie, un meraviglioso aroma di limone: è fatta!
Spegnete il fuoco, lasciate raffreddare (meglio travasare in un contenitore di vetro o ceramica). Servite da sola o (meglio) ben accompagnata mescolandola alla frutta, una reinterpretazione originale della classica macedonia...oppure, chessò, versata sui frutti di bosco, a braccetto con qualche meringa o amaretti o lingue di gatto. I vostri commensali vi ameranno.
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