Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

lunedì 16 luglio 2012

Alla ricerca della quarta personalità

Se pensate che i trattati di psicologia siano noiosi e/o si arrovellino sull'aria fritta, beh...questo non è un trattato di psicologia.
Se pensate che i manualetti raffaelemorelliani del tipo "Come essere felici" (n.d.r. grazie, questo lo so da me) siano robetta, beh...questo non è un manualetto.
E' invece la perfetta sintesi fra i due estremi: di un trattato ha la coerenza e il rigore scientifico, evidente anche a chi -come me- non è "del ramo", di un manualetto ha l'immediatezza, l'ironia, l'utilità.
Ringrazio perciò l'amica che ha voluto sua sponte darmelo in prestito (n.d.r. che meravigliosa manifestazione di empatia andare a casa di una persona portando in dono libri propri, scelti fra quelli che si sono pensati adatti all'ospite). Chiudo infatti questo libretto con la sensazione di avere forse imparato qualcosa e sicuramente di essermi fatta più di una risata.
Le coccole perdute sono quelle di cui tanti (supposti) adulti -in realtà nevrotici-bambini- vanno in cerca nei rapporti a due: sono quelle che il bambino (quello vero) chiede legittimamente a chi si occupa di lui non essendo biologicamente in grado di provvedere a sè. Coccole, cioè cura, attenzione, dedizione, compassione. Senza se e senza ma. Il bambino per natura chiede: deve farlo per sopravvivere. Ed è completamente autocentrato: deve farlo perchè non può controllare l'ambiente esterno, dunque lo teme e tende a preservarsene.
Lo sviluppo umano non prevede però solo la personalità del bambino, ma anche quella dell'adulto (che per natura prende) e del genitore (che per natura ). Equilibrato è colui che ha sviluppato questi tre stadi ed è in grado di intercambiarli a seconda delle circostanze. Raro. Nevrotico chi si è fossilizzato su uno dei tre esacerbandone gli aspetti deteriori.
Leggete il libro e diventerete bravissimi a smascherare nella vostra vita quotidiana tanti nevrotici-bambini, nevrotici-adulti e nevrotici-genitori!
Ma questa è la vecchia storia della pagliuzza nell'occhio del fratello. E che ne facciamo della trave? Quella, si sa, è più difficile da scorgere, forse non basta una vita, ma questo libro aiuta -spiritosamente, il chè non guasta- a cominciare a intravvederla e ad accorgerci che putacaso è proprio lei a farci ripetere sempre gli stessi errori, a farci soffrire sempre delle stesse cose, a farci soccombere sempre alle stesse paure. 
...che io sia un nevrotico-genitore? A conoscenti, amici, parenti e affini (che leggeranno il libro) l'ardua sentenza.

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