Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

venerdì 4 maggio 2012

Il giorno di ordinaria follia del sig. Rossi

Non seguo il calcio e dunque prima di ieri non sapevo chi fosse il sig. Delio Rossi.
Se non lo sai nemmeno tu: è l'ex allenatore della Fiorentina. Durante l'ultima partita ha sostituito un giovane giocatore serbo, il quale lo ha insultato (offendendo "la sua famiglia"; la madre, si dice), e lui prima lo ha preso a pugni poi si è rivolto all'arbitro con la classica espressione "tutto tranquillo, non è successo niente". In seguito è stato esonerato, ufficialmente condannato, ma più o meno universalmente difeso dal popolo del web e non solo. Nella sua conferenza stampa il sig. Rossi, chiaramente molto amareggiato, si è scusato, ha ammesso di avere sbagliato, MA sulla famiglia non si transige e ha rilanciato la palla contro i "perbenisti" che lo hanno attaccato.
Non seguo il calcio ma seguo con passione i mondiali di calcio e dunque ricordo bene la celeberrima testata di Zidane a Materazzi, che gli costò la squalifica e tante polemiche. Anche Zidane si giustificò dicendo che l'avversario aveva offeso la sua famiglia (la sorella, mi pare), ma nessuno in Italia difese il boriosetto francofono mezzo nordafricano. Deprecabile l'offesa, ma peggio la testata.
Nessuno, oggi, difende lo slavo boriosetto, benchè non picchiatore ma picchiato. Deprecabile il pugno, ma peggio l'offesa.
Pare che sulla mamma di Delio Rossi non si transiga, ma sulla sorella di Zidane sì.
Le donne, si sa, hanno da secoli qualche problema di scarsa considerazione sociale. Tuttora hanno tante di quelle beghe da affrontare che l'insulto di un testosterone impazzito è nella hit parade agli ultimi posti fra i tanti motivi per cui le donne avrebbero bisogno di eroi vendicatori, indignati e solerti. Eroi che usino l'arma che a caproni, cervi e leoni marini non è stata data, ma all'uomo (teoricamente) sì: la parola. O anche, al limite, il silenzio.



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2 commenti:

  1. Interessante punto di vista, bel pezzo, cara signoraquilone! ma mi chiedevo se ci potesse essere anche un altro significato... E cioè quello del ruolo (del signor Rossi, non del calciatore!), cui è stato mancato di rispetto. Neanche io seguo il calcio, ma il mister è un punto di riferimento, sia fuori che dentro il campo, e il mister secondo me non si discute. Soprattutto in campo. Cosa ne dici? Hai qualche lettore che di calcio ne mastica? :)

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  2. Chi di calcio ne mastica pare difenda sempre e comunque il mister che, come dici tu, non si discute; e poi "la famiglia non si tocca". Boh sì, non voglio mica stigmatizzare questo allenatore, che -ripeto- mi sembra una brava persona che ha avuto un momento di black out, però penso che tante volte l'offesa alla famiglia sia un "nobile" pretesto usato da uomini violenti solo per lavarsi la coscienza. Magari poi quelli che "la famiglia non si tocca" sono completamente autocentrati e non hanno occhi nè orecchie per le proprie mogli, figli, etc...

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