La stampa poco nitida delle stampanti a getto d'inchiostro anni '90, un font che ci voleva talento a sceglierne uno tanto brutto, un tocco di evidenziatore verde a rendere il tutto ancora più fastidioso. Scusate, coraggiosi lettori, ma il nucleo del post è la foto.
In questi giorni mi è capitato per le mani il mio vecchio dizionario di latino e quell'annuncio dopo vent'anni è tornato a parlare.
A parlare di una ragazzina che aveva tutte le carte in regola per ritrovarsi la colla versata nell'astuccio, derubata della merendina e con un'etichetta di dileggio appiccicata alla schiena. Eppure no, i bulli, che pure esistevano anche ai tempi della Signora Aquilone, non l'hanno mai presa di mira; non l'hanno mai neppure ignorata, anzi, con quelli che la mafia è bella, la mafia è buona la ragazzina aveva rapporti di cordialità.
Oggi si sentono tante storie dolorose di bullismo, e in quest'epoca in cui internet regala qualche minuto di palcoscenico a qualsiasi idiota è tutto esacerbato. Il tema è complesso, ma vorrei portare una nota di leggerezza. Pertanto, da potenziale vittima scampata ai bulli dell'era mesozoica, ho redatto un agile vademecum per piccole nerd in erba. Ragazze, coraggio! Potete salvarvi anche voi!
Regola n°1) La bella della classe esiste e non sei tu. Accettalo.
Prima desisti dall'emulazione prima avrai salva la vita. Quella coi lunghi capelli di seta, la pelle liscia come un'albicocca, dove mai un lieve sentore di acne giovanile avrà l'ardire di posarsi, quella col le gambe da fenicottero e il culetto appeso a un invisibile filo di grazia, quella che popola i sogni di tutti i maschi della classe...quella non sei tu. Il ruolo è stato assegnato. Ritagliatene un altro.
Regola n°2) Abbi il coraggio di essere stramba.
Tutte guardano Beverly Hills 90210 (beh, tu giovane fanciulla non saprai nemmeno cosa sia, ma ai miei tempi era un cult) e a te proprio non piace? Dillo. In classe si fa a gara a chi durante le verifiche si imbosca meglio e a te piace startene concentrata sul tuo foglio accanto alla cattedra? Fallo.
Ama le tue stranezze, curale; ma non farne un vessillo da contrapporre agli omologati.
Regola n° 3) Ironia è il tuo secondo nome.
Prenditi in giro. Precedili. Disarmali. Sorridi.
Riconosci a ciascuno il proprio ruolo nella commedia sociale. Sorridi.
Accetta, accogli, ascolta, aiuta. Sorridi.
Non dire sempre tutto quello che pensi, ma pensa bene a quello che dici, a chi lo dici e come. Sorridi.
Mostra che le loro parole possono ferirti e non sarai più libero dalla derisione (G. Martin).
La via di fuga è tutta qui.
Buona fortuna, donzelle.
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