Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

martedì 1 ottobre 2013

Non so se tutti hanno capito Ottobre

Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza, nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza.
Così cantava Guccini. E così io ruberò le parole al Maestrone per parlare di un altro tipo di mosto a quanti forse non hanno capito...l'Oktober (Fest). O meglio a quanti, magari incuriositi e con la mezza idea di andarci, ancora non hanno mai varcato le soglie di questo paese dei balocchi.
Ovvio che potete serenamente tenervene alla larga se non vi piace la birra e sperate di bere qualcos'altro di alcolico. Stesso discorso se siete tipi da "birra piccola", a meno che nel vostro personale metro di misura il boccale da un litro (ein mass) sia la misura piccola. Del resto, si sa, tutto è relativo.
Esiste solo un modo per affrontare l'Oktober Fest e magari divertirsi anche, ed è bere. Non necessariamente fino alle soglie del coma etilico, per quanto non pochi lo facciano; è sufficiente una leggera ebbrezza, quella sensazione di cervello che fluttua mezzo metro sopra la testa. Solo così, armati della vostra garrula noncuranza, potrete tollerare nell'ordine:
1) Il caos. Immaginatevi un baraccone di giostre dove probabilmente non salirete e di padiglioni dove sicuramente non entrerete. Immaginatevi un esodo di migliaia e migliaia di persone in cerca della birra promessa. Trasportati dall'onda umana, con pazienza, forse approderete a un mezzo sedile all'aperto e mai e dico mai il vostro uovo prossemico sarà rispettato.
2) Gli ubriachi. Che vomitano, che piangono, che strillano, che fanno a botte. Tendenzialmente quelli messi peggio sono già fuori dalla festa, a ciondolare su un marciapiedi, in un'ambulanza o in carcere, ma qualche soggetto di cui da sobri avreste orrore e paura vi capiterà certo a tiro.
3) I brilli. Tra cui, vi auguro, ci siete voi. Quelli col cervello a mezzo metro dalla scatola cranica. Che ruttano, che ridono in continuazione, che eine Prosit ogni due per tre, che fanno amicizia con chiunque, che palpano, che tentano approcci sociali un po' troppo avventati.
4) Il problema toilette. Quella birra scende bene, dovete berla per forza per fronteggiare i problemi 1, 2 e 3 e dunque vi ritroverete presto a fare i conti col problema 4. Se siete maschi il problema è relativo. Se siete femmine la scelta è di quelle epocali: un'interminabile fila che affronterete saltellando o piegate in due sperando di non farvela addosso, oppure sò la stanela zò i bragòn e il problema è risolto.

Se pensate di essere abbastanza forti per tutto questo, merita senz'altro una visita, e....Prosit! 

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2 commenti:

  1. Posso dire una cosa? Mi sono divertita moltissimo a leggerti in qua e in là. Scrivi di più, perché lo sai fare. Mi hai regalato dei sorrisi. Quanto al tuo post precedente fatti dire da me (che ho una baracca di anni più di te) che il numero ritardatario prima o poi arriva. Non bisogna avere fretta ... arriva. In bocca al lupo e grazie per avermi fatto sorridere. Ciao. Marilena

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  2. Ciao Marilena.
    Ti ringrazio molto per il tuo commento.
    Sono felice di averti fatto sorridere e spero di continuare a farlo.
    Un abbraccio

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