Nessuno avrebbe mai potuto aspettarselo (si dice sempre così, in realtà circa sei persone su dieci se lo aspettavano eccome, due non si erano mai poste il problema, e gli altri due sono mamma e papà), ma tu e lui vi siete lasciati.
Caso 1
Lo hai lasciato tu. Lui probabilmente, nell'ordine, ha strabuzzato gli occhi (ah, ecco, lui è l'altro che non se lo sarebbe mai aspettato), ha balbettato, ha pianto, si è cosparso il capo di cenere, ti ha detto che ti ama come non amerà mai nessuna. Ci stai malissimo: chissà forse hai sbagliato, forse sei stata troppo precipitosa, forse basterebbe prendersi una pausa.
Ragiona. Precipitosa? Coraggio, a me puoi dirlo, sono almeno sei mesi che ci pensi. Non ricordi? Gli puzzano i piedi, si è dimenticato l'ultimo anniversario, per il compleanno ti ha regalato la borsetta sbagliata, non si è accorto che da circa tre mesi hai la cresta punk, è un immaturo e se devi proprio dirla tutta a letto non è questo granché.
Vostro onore, la riformulo: non ci stai malissimo, ti senti mortalmente in colpa. Poverino...come farà senza di te? Scrupolosa fanciulla, il prontuario te lo assicura: prima o poi, farà. Anzi, il prontuario osa affermare di più: con te faceva il sostenuto su ricorrenze, legami, anelli di fidanzamento, proposte di matrimonio? stai serena, alla prossima stenderà davanti il tappeto rosso fino all'altare con tanto di fanfara paesana e fuochi d'artificio sul finale.
Caso 2
Ti ha lasciata lui. Tale evento ha la probabilità di verificarsi che ha la cometa di Halley di apparire nel firmamento. Più probabilmente ti sei lasciata tu. Ci stai malissimo, perchè nonostante gli puzzino i piedi, si sia dimenticato l'anniversario e non c'è verso che si accorga della cresta punk, pensavi fosse ammmòre.
Respira. Si chiama dipendenza. Come il tabagista per la nicotina, tu eri devota al pensiero di voi due. Era confortante svegliarsi al mattino e consumare il rito cornetto-cappuccino-paglia-cacca. E adesso che devi smettere non pensi ad altro, e pensi che mai smetterai di pensare ad altro e a com'era piena la tua vita di prima. Respira. Si chiama crisi d'astinenza. Ma puoi farcela, resisti, accetta l'invito dell'amico Bubber a quell'imperdibile sagra del tartufo, iscriviti a un corso di punto croce, fai le pulizie di primavera!
Dicono che sia una risurrezione graduale, ma non lo sarà. Starai da schifo, e finchè sentirai che stai ancora un po' malino, vorrà dire che stai ancora da schifo e che quelle maledette sigarette ti mancano eccome, alla faccia del punto croce.
Sarà piuttosto che in un'ora qualsiasi, di un giorno qualsiasi, realizzerai che sono almeno tre ore che non pensi a fumare. Beh però. E sarà che il giorno che ti farai due rampe di scale senza sembrare afflitta da tisi non solo capirai che è fatta, ma sarai anche un filino orgogliosa e penserai che tutto sommato avere mente e polmoni più sgombri non è affatto male.
Probabilmente ci ricadrai, ma, per ora, prendi una boccata d'aria e non pensarci.
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Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.
lunedì 27 maggio 2013
martedì 14 maggio 2013
Se questo è un uomo
Un uomo.
Un pazzo? Un malvagio? Un disadattato? Un sadico? Un abusato? Sotto effetto di stupefacenti? alcol? Si sentiva vittima del sistema? dell'indigenza? del razzismo? della frustrazione? di un abbandono? della noia? della paura? del male di vivere? Qualcuno dovrà stabilirlo.
Certo è che c'è un uomo che ha commesso un abominio contro suoi simili, indifesi. Uomini che lasciano altri uomini a piangerli, per una morte inaccettabile, come sempre lo è la morte.
Non c'è un modo accettabile di morire una mattina presto a colpi di piccone, vittima casuale di un uomo che proprio quella mattina sente "voci cattive".
Non c'è un modo accettabile per una donna di essere stuprata, picchiata, seviziata, uccisa.
Non ce n'è uno per essere travolti da un'auto fuori controllo. O per morire di lavoro per la negligenza o il pressapochismo di qualcuno.
Non sono morti di meno i tanti colpiti a morte in Norvegia nel 2011, vittime casuali di un norvegese ultranazionalista ostile al multiculturalismo.
Eppure quando avvengono fatti come quelli del ghanese che a Milano ha ucciso tre passanti a colpi di piccone dilaga la sindrome "delinquenti e buoi dei paesi tuoi".
Ma la pelle bianca non avrebbe reso il reato di quell'uomo più accettabile, così come la pelle nera di una ministra italiana nata in Congo non la rende di per sè meno brava. Né al contrario necessariamente più brava.
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Un pazzo? Un malvagio? Un disadattato? Un sadico? Un abusato? Sotto effetto di stupefacenti? alcol? Si sentiva vittima del sistema? dell'indigenza? del razzismo? della frustrazione? di un abbandono? della noia? della paura? del male di vivere? Qualcuno dovrà stabilirlo.
Certo è che c'è un uomo che ha commesso un abominio contro suoi simili, indifesi. Uomini che lasciano altri uomini a piangerli, per una morte inaccettabile, come sempre lo è la morte.
Non c'è un modo accettabile di morire una mattina presto a colpi di piccone, vittima casuale di un uomo che proprio quella mattina sente "voci cattive".
Non c'è un modo accettabile per una donna di essere stuprata, picchiata, seviziata, uccisa.
Non ce n'è uno per essere travolti da un'auto fuori controllo. O per morire di lavoro per la negligenza o il pressapochismo di qualcuno.
Non sono morti di meno i tanti colpiti a morte in Norvegia nel 2011, vittime casuali di un norvegese ultranazionalista ostile al multiculturalismo.
Eppure quando avvengono fatti come quelli del ghanese che a Milano ha ucciso tre passanti a colpi di piccone dilaga la sindrome "delinquenti e buoi dei paesi tuoi".
Ma la pelle bianca non avrebbe reso il reato di quell'uomo più accettabile, così come la pelle nera di una ministra italiana nata in Congo non la rende di per sè meno brava. Né al contrario necessariamente più brava.
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