Io le dissi ridendo -Ma signora Aquilone, non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?
Lei mi prese la mano e mi disse -Chissà? Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.

martedì 26 marzo 2013

Peppone va alla messa

"La mia nonna diceva a noi bambini: il sudario non ha tasche"
Non ne so molto di papi, non è che negli ultimi anni siano stati fra i miei argomenti preferiti, ma io un papa che racconta di sua nonna non me lo ricordavo.
Il sudario non ha tasche. Mi ha fatto ripensare a una parabola che mi è sempre piaciuta molto e che da ragazzina avevo trascritto e appeso sulla porta di camera mia:  
Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno (Matteo, 6, 25-34).
La nonna del papa mi ha fatto tornare a quel lampo di speranza sulla porta di camera mia. Già, dovrei ricordarmene più spesso.
E poi, quel nome, Francesco. Dico, esiste un santo più intrigante di San Francesco? Uno che abbandona le ricchezze di cui avrebbe potuto disporre per andarsene a parlare con le bestie e a scrivere "lodata tu sia, nostra sorella morte", perchè a lodare la vita eran capaci tutti.
Sarà il nome, sarà che è capitato così, inaspettatamente, in un periodo inaspettatamente difficile della mia vita, sarà che quest'uomo sa parlare alla gente: parla di sè, semplicemente, gesticola, improvvisa.
Sarà che pure a me la mia nonna ha detto tante cose che ancora ricordo e che non scorderò mai.
Fatto sta che di tanto in tanto io, agnostica e francamente anticlericale, io, confesso che ultimamente ascolto le parole di questo papa. Ti dico una cosa, Francesco, se il buongiorno si vede dal mattino, il tuo è già un piccolo miracolo.


 
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